Amrita G. Ceravolo

Amrita G. Ceravolo

Pratico Yoga dal 1997, dopo aver studiato per circa dieci anni danza classica.

Ho iniziato per curiosità, provando diverse scuole, per poi fermarmi a studiare con la discepola diretta di Swami Kriyananda, allievo di Paramahansa Yoganananda.

Dopo tre anni di studio e pratica quotidiana e costante, ho deciso di approfondire questo mondo e ho iniziato un corso di formazione triennale, conseguendo così il diploma di "Insegnante Hatha Yoga". 

Nel frattempo, ogni anno i miei viaggi in India mi hanno aiutato a scoprire sempre più tratti di me e di ciò che mi è attorno, anche attraverso delusioni, ostacoli e strade tortuose.

 

Nel corso degli anni ho incontrato diversi Maestri di diverse tradizioni:

il Prof. Mandel grazie al quale ho conosciuto il Sufismo, il Padre Barnabita Antonio Gentili Padre Sibi grazie ai quali ho visto l'incontro dello Yoga con la cultura cattolica in Italia con il primo e in India con il secondo.

E poi Padre Anthony Elenjimittan, discepolo diretto del Mahatma Gandhi, il Lama Tibetano Rinpoche Tashi Lama con cui ho approfondito la Filosofia Buddista e studiato la Meditazione Vipassana e il Mantra Yoga, Om Anandji di Indore che mi ha insegnato lo Yoga Terapia e le Tecniche Meditative.

Di ognuno di loro ho ascoltato gli Insegnamenti, da ognuno di loro ho cercato di cogliere qualcosa che potesse accompagnare il mio vivere.

 

Passavano gli anni e da ragazza curiosa sono diventata donna e mamma e ho cercato di adattare gli studi e la pratica al quotidiano del momento.

Così le due esperienze di maternità mi hanno permesso di approfondire lo studio e l'applicazione dello Yoga in Gravidanza e ho approfondito le tematiche di Yoga per la Donna e Ormonale.

Ho poi portato lo Yoga nelle aziende ad avvocati e professionisti con il progetto YogAzienda.

 

Nel frattempo, fondavo a Monza l'Accademia Sathya Yoga nel 2002, nel 2011 sono stata nominata Direttore Onorario di “Paramanand Institute of Yoga Sciences & Research” (India) e Direttore Onorario di “International Association of Indian Yoga” (India).

Ho creato all'interno dell'Accademia la Scuola FISY - Formazione Insegnanti Sathya Yoga, formando Insegnanti Yoga in Italia e in Svizzera.

 

Mi sono dedicata alla scrittura, fondando "Yoga Magazine" (prima cartaceo, ora online e gestito dai co-fondatori), ho scritto i libri "Yoga per la donna e prenatal Yoga", "Il Nettare dello Yoga", "Yoga Rasa", oltre ad articoli per giornali e riviste (Med Magazine, Quibrianzanews.com, Pianeta Azienda, Spirit of Sound Radio, ...).


Mi sono parallelamente dedicata anche al sociale e alla fragilità.

Sono Presidente dell'Organizzazione di Volontariato FoodForAll che si occupa di portare cibo e aiuti a senza fissa dimora e famiglie in stato di disagio, sono stata educatrice presso la Comunità Kayros che si occupa di ragazzi minori usciti dal Carcere Beccaria e sono stata Direttrice di una Casa di Accoglienza della Prefettura di Monza e Brianza.

Ho deciso così di unire le mie competenze quasi trentennali e portare quanto appreso a situazioni di disagio fisico ed emotivo.

Dal 2016 sono "Yoga Accessible Ambassador" per la divulgazione di progetti Yoga Accessibile, lo Yoga adattato alle esigenze di allievi con disabilità o malattie e disagi psico-fisici.

Nell'ambito dello Yoga Accessibile mi sono dedicata a pazienti oncologici, a persone affette da Sclerosi Multipla e da disturbi psichici quali la schizofrenia in collaborazione con il CPS Centro Psico Sociale dell'Ospedale di Vimercate.

E poi un'esperienza anche nelle carceri attraverso il progetto Liberi Dentro.

Mi sono dedicata per un anno a donne con HPV e, in seguito alla mia esperienza diretta con la malattia, ho creato anche in Accademia un percorso di Yoga e Oncologia.

Nel 2024 sono diventata Medical Coach e mi sono specializzata in ‘Meditazione in Oncologia’.

 

Ma....alla fine di questo lungo elenco di studi, incontri, esperienze, quello che resta è la consapevolezza che la pratica dello Yoga ha senso se lo si vive in funzione di un desiderio di migliorare il proprio vivere quotidiano.

Senza grossi paroloni, senza grossi concetti teorici o super posizioni, l'unico aspetto che dopo questi 25 anni voglio tenere con me è che lo Yoga deve essere uno degli strumenti che mi è stato donato per aiutarmi e aiutare.

Per avere uno strumento in più per trovare un senso alla gioia, al dolore, alla sconfitta, al raggiungimento di un obiettivo.

Talvola (spesso) ho la sensazione di non aver capito nulla.

Talvolta riesco a trovare la capacità di fermarmi, respirare e ascoltare le mie emozioni e stati d'animo.

Ecco...qui è il senso del mio Yoga.